Con la fine della moratoria alle porte, la forte ripresa per alcuni e la crisi per altri, le concentrazioni bancarie e le nuove grandi sfide del cambiamento dei processi verso la green economy davanti a noi il finanziamento delle attività economiche è ancora più centrale.
La valutazione del rischio da parte dei finanziatori può decretare la prosperità o la crisi di una azienda.
Ma come sta cambiando, grazie al Fintech, la valutazione del rischio?
Ne parliamo con Giorgio Costantino, Executive director di Crif
https://omny.fm/shows/don-chisciotte/valutazione-del-rischio
ESG. Milton si sta rivoltando nella tomba.
Purtroppo molte aziende si stanno ancora concentrando sull’hardware, meno su software e biga data, tale impostazione è stata anche favorita dagli incentivi di industria 4.0, iniziativa lodevole, purtroppo sbilanciata in favore dei macchinari e meno sul software. La cosa che mi lascia perplesso è il principio alla base, se è vero che si finanzia il progetto 4.0 nel suo complesso e non il semplice acquisto del macchinario, perché questa distinzione di aliquota tra hardware e software? Un vero progetto 4.0 non può prescindere dal software e dal lavoro di integrazione tra macchinari e ERP. La nostra azienda proprio in queste settimane sta implementando un grosso investimento dove al centro c’è ERP che va ad integrarsi con con e-commerce, marketplace ecc. allo scopo di automatizzare alcune operazioni che ad oggi sono svolte manualmente oltre che far confluire tutti i dati in un unico database. Tale investimento sarà coperto al 20% se gli stessi soldi erano dirottati su macchinari 4.0 la percentuale saliva al 50% credo che questa distinzione sia francamente incomprensibile.