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Tutti i partiti sostengono il decoupling del mercato delle rinnovabili da quelle del gas. Mi permetto alcune considerazioni, dal momento che non capisco fino in fondo i reali benefici che intendono conseguire:
1) Nel GME (Gestore Mercati Elettrici) le rinnovabili biddano (in gerco) a ZERO; che significa che per immettere in rete sono disposte al più a ricevere ZERO EURO PER MWh. Questo, nella composizione del prezzo, ha avuto l’effetto – in questi ultimi anni – di spostare la curva dei prezzi verso destra, ossia ha messo fuori gioco le centrali più costose (non necessariamente a gas). Primo beneficio riduzione del prezzo dell’energia verificabile da un qualsiasi confronto di serie storiche dei prezzi.
2) Se si slega il mercato delle rinnovabili si dovrebbe anche slegare il relativo mercato degli acquirenti: chi acquista su un mercato e chi acquista sull’altro?
3) Stando attenti al fatto che l’infrastruttura per il trasporto dell’energia è unica e quindi entrambi i mercati sarebbero sottoposti al medesimo aggiustamento (da parte di TERNA) e ai medesimi costi;
comunque sia da febbraio di quest’anno tutte le rinnovabili che ricevono incentivi (c.d. conti energia) sono in tariffa amministrata (ca 58€/MWh vs i 700 di oggi) fino a fine anno. Il fondo che si sta per creare al GSE servirà per gli aiuti di stato…. Quindi senza alcun stravolgimento di mercato già è in vigore un decoupling “finanziario”. E se volete è anche moralmente corretto visto che l’investimento resta tutelato (somma di incentivi e mercato). Ma se dovessimo allargare il meccanismo anche agli impianti in grid parity (che non ricevono sovvenzioni) non agiremo correttamente sul primo punto: ridurre il costo dell’energia. Anche perché se si arrivasse ad investire solo in parte quanto previsto dal PNRR si assisterebbe al c.d. effetto “cannibalizzazione” dei prezzi: più si installa è più il prezzo scende (semmai saliranno i costi di gestione della rete…)
Se proprio proprio con questi prezzi non ha alcun senso prevedere nel PNRR di spendere 3-5 MLD di incentivi per Agrivoltaico e affini.
Se da fastidio il principio del merit order (il prezzo lo fa l’ultima centrale che entra in funzione) allora si potrebbe valutare un pay as bid puro (incrocio continuo tra domanda e offerta)… ma in questa fase storica bisogna correggere l’anomalia della formazione del prezzo spot (TTF olandese) che gestisce una parte infinitesimale del gas consumato e dove abnormi operazioni di hedging (rispetto al mercato) provocano veri e propri shock dei prezzi….
Con problemi così seri sarebbe stato più utile un governo di unità nazionale guidato da Draghi (ma non a trazione politica) e, se necessario, la sospensione delle elezioni fino al superamento della crisi. Altrimenti è il baratro!
Un caro saluto e complimenti siete un faro… peccato solo che la nebbia sia veramente densa!