1 thought on “Italiani, maleducati finanziari  – S3E55”

  1. Buongiorno
    vi seguo da sempre e ovunque (Oscar dal 2010) su Radio 24. Questo solo per dire che abbiamo un sentire comune e un modo simile di decodificare la realtà, ma voi mi aggiungete molto in termini di informazioni e pensiero.
    Detto questo, un commento sulla puntata: io credo di sapere abbastanza sugli investimenti finanziari, non da esperto – sono un ingegnere – ma per esperienza di lavoro (multinazionali e Ambrosetti, ora lasciata per cose più concrete-avrei molto da dire) e necessità/interesse personale. 18 mesi fa, ho convinto i miei fratelli ad investire i risparmi di nostra madre che giacevano inerti sul conto corrente e abbiamo aperto una posizione in Generali Private Banking. Poi ho sentito la vostra puntata di un anno fa sui costi di queste gestioni (parlava Soldiexpert, se non sbaglio) e ne ho chiesto conto: con una certa difficoltà, sono riuscito ad avere il dato: circa 10.000 €/anno su un patrimonio di 500 mila, ok forse non è eccessivo. Il punto, però, a proposito del nostro analfabetismo finanziario, è che il patrimonio si è ridotto di altri 15.000 € mentre, se lo avessi lasciato sul conto corrente, avremmo perso solo l’inflazione. Allora, come si fa a pensare di convincere gli italiani ad investire?
    Voi direte, mala gestione, input sbagliati da parte tua (mia): non lo so. So solo che io interessi composti, inflazione etc so cosa sono, ma sono indifeso comunque davanti alle alternative di investimento che ho. Ho provato anche con un indipendente che costa sicuramente meno e fa una gestione meno attiva (ETF, ETC), ma forse ha ragione Warren Buffet ed è lì che devo andare. Il mio punto (finale) è che con pochi soldi, ma tanti per dimenticarli sul cc, oggi è veramente difficile e non è tanto – o solo – una questione di analfabetismo finanziario italiano, che pure c’è.
    grazie e continuate così
    andrea soldo

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