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Vi ascolto da tempi memorabili e mi piace il vostro stile ruvido ma sincero basato sui numeri e sui fatti. Da voi ho imparato il semplice mantra: “non esistono pasti gratis”! L’allegro spendere senza un progetto di lungo termine, la miopia di investimenti “convenienti” al capo partito di turno ma anche il principio di responsabilità personale che ci lega alla buona riuscita dei nostri progetti sono tutti insegnamenti che ho ascoltato con attenzione. La direzione che ha preso ormai da tempo il nostro paese è diretta a forte velocità contro un muro (basti pensare al tema della produttività) e il rigore che dovremmo mettere in campo sembra una scalata da sesto grado. La difficoltà viscerale che abbiamo noi Italiani nel renderci almeno conto della situazione è perlomeno imbarazzante e i vostri moniti risuonano come “profeti che parlano nel deserto”. Devo confidarvi che a volte ascoltarvi è anche un po complicato sia per gli argomenti sia per il “terrore” di quello che può’ succedere (secondo me piuttosto reale). Poi improvvisamente nel podcast al minuto 51:20 vi sento dire a proposito del debito che in fondo non è così grave, che poi l’europa non può permettersi di non salvarci, che alla fine ce la faremo, che il debito non è neanche troppo elevato ed è gestibile…. scusate sono andato in confusione! Mi potete dire da che parte state?