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Bel podcast Renato.
Attraverso questa difficilissima congiuntura si analizzano comunque temi cruciali, su cui è necessario puntare la nostra attenzione:
1. digitalizzazione
2. formazione (di base e continua)
3. settori di eccellenza.
Il terribile momento che stiamo vivendo ci offre comunque un punto di vista privilegiato per evidenziare criticità ed opportunità.
Mi è piaciuta particolarmente la parte relativa alle universtà, ed è impossibile non cogliere la distanza fra il livello della formazione universitaria e la richiesta del mondo produttivo attuale. Un tema su cui bisogna lavorare parecchio, ma che potrebbe essere la chiave per la prossima rinascita industriale del nostro Paese.
Aspetto con interesse le prossime puntate.
Grazie!
Grazie mille, mi fa molto piacere.
Sono d’accordo (e ne parleremo) che scuola e formazione sono LA chiave per il nostro futuro, anche se devo dire che qualche colpa sulla mancata valorizzazione di tanti bravi laureati l’abbiamo anche noi imprenditori.
Con stage, offerte economiche a volte con poche prospettive (se ci sta che uno entri con stipendio base una prospettiva devi dargliela, altrimenti va all’estero).
Su digitalizzazione con me notoriamente sfondi una porta che ho buttato giù decine di anni fa
Buongiorno e complimenti l’ottimo lavoro di informazione libera che portate avanti
La domanda :
Secondo voi ha ancora senso avere una rappresentanza come confindustria che non riesce a incidere sui governi e piena di conflitti di interesse ?
Ha senso che imprese pubbliche e private stiano nello stesso contenitore confindustriale?
Nel settore energia, che conosco meglio, c’è un palese conflitto di interessi laddove aziende pubbliche che forniscono servizi essenziali nello stesso tempo fanno concorrenza alle migliaia di aziende private PMI sul mercato.
Non avrebbe più senso una Confindustria senza la TOTALE presenza dello stato in modo tale da fare battaglie a viso aperto anche a livello politico e rappresentare così veramente gli interessi della stragrande maggioranza degli associati che sono PMI totalmente private ?
I sindacati lo fanno dovrebbero farlo anche le imprese.
Secondo me sarebbe molto interessante una puntata di approfondimento.
Gli imprenditori capaci e competenti difficilmente riescono ad entrare in politica, non ne hanno il tempo, per questo ci vorrebbe una rappresentanza forte che “scenda in piazza” unitaria e senza conflitti di interesse interni.
Cordiali saluti e ancora complimenti
Podcast molto interessante e documentato, sebbene i numeri siano preoccupanti. É importante questo focus sull’industria.
Riprendendo uno spunto che brevemente faceva in un recente episodio di Don Chiscotte, dove accennava brevemente alle possibili negative conseguenze sulla disponibilità di prodotti a causa di alcune iniziative europee attorno alla transazione ecologica, mi chiedevo se avesse im programma di approfondire il tema.
Seguendo le discussioni attorno alla parte del Green deal europeo che riguardano l’industria chimica, in cui lavoro, sono molto preoccupato. Non tanto dalla necessità di cambiamento per una maggiore sostenibilità dei processi, che é indiscutibile, ma dal metodo previsto (pesanti restrizioni legislative) e dai tempi programmati, incredibilmente rapidi. Oltre al rischio di vedere sparire prodotti dal mercato europeo, c’é il serio rischio di azzoppare uno dei settori industriali europei ancora concorrenziale a livello globale. Di questa prospettiva non vedo traccia nella discussione sui media italiani (nessuna sorpresa, purtroppo) ma non mi pare di vederla neanche a livello di associazioni industriali italiane…
Mi piacerebbe sentire la sua opinione sulla questione.
Grazie dell’impegno e del lavoro per questo nuovo filone di podcast.