Anche prendendo spunto dal suo ultimo libro “Il paese innovatore” parliamo con lui di trasferimento tecnologico e innovazione, pure legati al PNRR.
Alfonso Fuggetta è professore ordinario di Informatica presso il Politecnico di Milano. È stato visiting professor alla Norwegian University of Science and Technology, alla University of Colorado, Boulder e per molti anni all’Institute for Software Research della University of California, Irvine. Dal 2003 è Amministratore delegato e Direttore scientifico di CEFRIEL, centro per innovazione, ricerca e formazione in ambito ICT. Ha fatto parte della Commissione sul codice open source del Ministero dell’Innovazione e del Nucleo di supporto alla Struttura di missione per l’attuazione dell’Agenda Digitale presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. È membro del Gruppo tecnico Politiche industriali e Impresa 4.0 di Assolombarda e del Comitato Educazione-Impresa della Commissione Nazionale UNESCO.
https://omny.fm/shows/don-chisciotte/alfonso-fuggetta
Dati
Il sito del Cefriel.
L’articolo di Alfonso Fuggetta dal quale abbiamo preso i dati presentati.
L’altro libro di Alfonso Fuggetta: Cittadini ai tempi di internet.
MVS1E2
Grazie per i contenuti: spunti fondamentali per poter maturare una conoscenza consapevole della realtà.
Grazie per l’autorevole contributo. Importante per sviluppare maggiore consapevolezza circa i possibili scenari futuri.
Che bello, Oscar è tornato!
Nel desolante panorama dell’informazione italiana brillate come una supernova!
Bentornati a tutti e tre, ci speravo e vi seguirò come ho sempre fatto.
Ottimo contributo. E’ importante ribadire che l’innovazione è un processo bottom up ma, allo stesso tempo, va governato. Paradossalmente, le risorse abbondanti del recovery e la grande salienza politica del dossier non sono condizioni favorevoli allo sviluppo di un buon modello. Questa credo sia una criticità sistemica che un paese con bassa capacità amministrativa come il nostro paga relativamente di più di altri nel contesto europeo.
Complimenti. Livello alta di discussione. Ottimo anche il commento circa le mancanze del sistema imprese (sempre meno industriale) oltre dei soliti accusati ovvero Stato ed Università.
A me risulta ad esempio che semmai la Ricerca Pubblica dovesse trovare una molecola straordinariamente efficace nella cura del cancro, non troverebbe in Italia un’azienda farmaceutica in grado di industrializzare il brevetto e venderlo nel mondo. Finirebbe per cederlo all’estero assieme al PIL che la rivoluzionaria scoperta genererá. Ahinoi. Quindi cosa deve fare l’università? Smettere con la ricerca e limitarsi all’innovazione di basso profilo? Secondo me qui chi non fa la sua parte é spesso il sistema delle imprese.
Istruttivo. Finalmente torniamo a sentire temi seri, analisi e commenti competenti. Mancavano tremendamente queste voci!