6 thoughts on “Considerazioni finali  – S3E58”

    1. Carissimo Gianni,

      innanzitutto un grande e sincero grazie da parte mia, perché nella fretta del tempo che incalzava ho tagliato la parte esplicativa della mia affermazione che, per come invece da me pronunciata, dà ragione alla sua obiezione. Secondo i dati ufficiali cinesi rilasciato a gennaio scorso, nel 2022 l’interscambio Cina-Russa è ammontato in valore a 190,27 miliardi di dollari, record nella storia dei 2 Paesi e con +29,3% vs 2021. Ed è composto da 76,12 $miliardi di export cinese in Russia, e 114,5 mld di import cinese dalla Russia. Quindi Russia ha saldo commerciale attivo. Ciò che invece ho commesso l’errore di non dire per la fretta è che la Russia (veda qui https://tradingeconomics.com/china/exports/russia) è costretta a importare sempre più da Cina macchinari, veicoli commerciali agricoli e industriali, componenti industriali e microelettronici, prodotti chimici, apparati elettro-ottici e biomedicali che la sua base industriale nazionale in regime di sanzioni commerciali occidentali non è in grado di produrre, e per effetto di tutto ciò la base produttiva russa sta rapidamente diventando molto più dipendente dalla sola Cina che in passato. L’export russo verso la Cina è composto as usual da energia e materie prime. Ma Russia è costretta ad accrescere l’export verso la Cina di LNG liquido per sola via ferroviaria, l’unica pipeline di gas naturale esistente resta Forza Siberia che è stata portata ai massimi di capacità, ma la pipeline Siberia 2 concordata nel 2022 tra Putin e Xi, anche stando i soli annunci ufficiali, non sarà realizzata prima del 2030… quanto al fattore monetario, costretta ad accettare pagamenti delle proprie fonti energetiche in yuan-renmimbi, Russia ha dichiarato che costituirà parte crescente delle proprie riserve valutarie in divisa cinese, viste le energiche restrizioni operanti sulla sua banca centrale ad approvvigiornarsi di dollari ed euro. Ma se tale andazzo procede nel tempo il rischio di insolvenza nel pagamento delle cedole del suo sia pur modesto debito pubblico aumenta, e dal punto di vista dell’economi reale non c’è molta alternativa per un numero crescente di aziende russe ad aprire conti direttamente in Cina,,, come vede le vie della vassallizzazione sono numerose. Grazie ancora a lei, però: senza la sua osservazione sarebbe rimasto errore senza che mi rendessi conto di non aver spiegato ciò che dicevo..

      OG

      1. Giannino buonasera,
        Prima di tutto la ringrazio molto per la sua risposta tempestiva e mi scuso per la mia invece in ritardo….

        Mi delude però nella sostanza… conosciamo il suo odio viscerale per Putin ma un “divulgatore” serio, corretto ed onesto intellettualmente non dovrebbe farsi condizionare da quello, soprattutto quando si parla di dati e non opinioni. Quello che ha affermato, e che noi ascoltatori abbiamo potuto ascoltare, è quindi chiaramente e solamente errato, insomma una fake news…
        Anche se avesse aggiunto la sua valutazione successiva non sarebbe stata un’informazione minimamente corretta: nel 2022 la Russia ha esportato in Cina beni con un valore di oltre il 50% rispetto a quanto ha importato dalla Cina, non stiamo quindi parlando di “bruscolini” o arrotondamenti…
        Anche le sue ulteriori spiegazioni e valutazioni mi lasciano abbastanza perplesso.

        Con embargo dei tantissimi prodotti tecnologicamente avanzati o meno da parte dei paesi occidentali Russia ha dovuto cercare nuovi fornitori per prodotti e settori in cui la sua capacità produttiva non è carente o insufficiente… tra gli altri esempi quello del mercato auto, non il più importante ma sicuramente significativo. La Russia fin dal secondo trimestre 2022 si sta legando moltissimo alla Cina (ma anche all’India ed altri paesi del Sud del mondo) per necessità ma forse anche per convenienza, bisognerà capire se avrà la forza e capacità di rendersi più indipendente ed autarchica… per adesso comunque, grazie ad importazioni dirette e/o parallele, ed a esportazioni verso paesi non “nemici” è riuscita a sopravvivere senza grossi problemi alle incredibili ed enormi sanzioni che avrebbero dovuto metterla in ginocchio in pochissimi mesi e penso che tutti se ne siano rimasti stupiti…

        Perché scrive che export di LNG può avvenire solo per via ferroviaria? Non possono usare navi?
        “China separately imported 6.5 million tonnes of Russian liquefied natural gas (LNG) last year worth $6.7 billion, which is paid in dollars as the product is not under sanction”.
        Suppongo tali quantitativi arrivino da Yamal (Novatek) e siano transitati via mare,
        “In addition, new gas supply is expected from Russia’s Far East island of Sakhalin in coming years under a 30-year deal reached in February 2022, with annual supply reaching 10 bcm in 2026”
        Sakhalin I e II oltre a Cina fornirà gas a India, Giappone e probabilmente Corea del Sud… ed anche questo via mare…
        https://www.reuters.com/markets/commodities/chinas-oil-commodities-import-russia-2023-05-11/#:~:text=Imports%20last%20year%20amounted%20to,product%20is%20not%20under%20sanction.

        Anche per quanto riguarda l’abbandono del dollaro non so quanto sia un problema per la Russia e non invece un’opportunità… la scelta/necessità era già iniziata dopo il 2014, ora con le sanzioni è senza dubbio aumentata, ma è una politica/strategia comune anche ad altre nazioni che stanno facendo i primi passi per ridurre vassallaggio/dipendenza umori degli US (Brics ma anche Pakistan, Arabia Saudita ecc).
        Lei scrive che Russia deve accettare renmimbi… ma suppongo che sia interesse Russia, Cina e India usare le loro valute locali nelle transazioni…
        Considerando enorme surplus commerciale presente e futuro e fortissime riduzioni delle importazioni da paesi ostili non capisco quale sia necessità o vantaggio nell’approvvigionarsi di valute tossiche per Russia come Euro e USd. Per quanto riguarda debiti contratti all’estero in Euro e USD non mi sembra si stia parlando di valori molto elevati, poche decine di miliardi, Potrebbe anche esserci un default tecnico per impossibilità di pagare nelle valute in cui tali prestiti sono stipulati, ma solo per “forzature” politiche e non realmente economiche… quindi considerando rapporti attuali con mondo occidentale e necessità/possibilità di ottenere nuovi finanziamenti da parte di Russia suppongo che gli effetti sarebbero molto trascurabili, senza contare le centinaia di miliardi di EURO/USD congelati in occidente.
        Sicuramente la scellerata decisione di Putin dell’invasione Ucraina si è rivelata estremamente errata nel valutare la situazione militare, politica ed economica e le sue conseguenze ed ha portato ad una situazione completamente nuova e difficile da governare… ma gli effetti, a mio modesto avviso, saranno estremamente deleteri anche e soprattutto per Europa sia dal punto di visto geopolitico sempre più a rimorchio di US che economico con perdita notevole della competitività industriale.

        1. Beh, mi delude anche la sua, di controreplica. Senta: se Russia esporta solo fonti fossili, ma importa -come le ho allegato- da Cina quote crescenti di input industriali che non può procurarsi come prima altrove, è una conferma diretta sia dell’efficacia delle sanzioni che della sua vassallizzazione crescente nei confronti della Cina. Non ‘“convenienza” come scrive lei: obbligo coatto. Che poi lei preferisca un’Europa scollegata da NATO e USA benissimo e prendo atto, ma la cosa non dovrebbe indurla a vedere “convenienze” per Putin laddove sono cul de sac frutto della sua follia. Non ho “odio viscerale” per nessuno, non creda di essere efficace nell’attribuirmelo: è una mera arma dei propagandisti, rappresentare Putin come vittima di odio!!! Grazie ancora. OG

          1. Giannino mi spiace, di averla delusa con le mie risposte/ argomentazioni mi sembrava di averle dato fonti e di essere stato obiettivo ed anche pacato nelle mie valutazioni…

            Forse non sono stato chiaro ma io ho scritto “ma forse anche per convenienza”…“si sta legando moltissimo alla Cina (ma anche all’India ed altri paesi del Sud del mondo) per necessità ma forse anche per convenienza” … Necessità chiaramente, perché molti suoi “fornitori precedenti” hanno istituito un embargo su moltissime esportazioni e quindi ha dovuto trovarne di nuovi, a volte a fatica e con necessari adattamenti.. anche convenienza perché comunque compra da quelli che sono i clienti delle sue esportazioni. Quindi mutuo beneficio negli scambi sia economici che valutari. Grazie ai prezzi delle materie energetiche che vende loro a sconto consente loro di avere vantaggi competitivi nei costi di produzione (ed esportazione) rispetto alle nazioni “ostili” alla Russia, che potrebbero nuocere non poco alle nazioni Europee produttive (Germania, Italia etc..) in tanti settori forti consumatori di energia.

            Io non ho mai scritto che preferirei un Europa scollegata da Nato e Usa ma sicuramente la preferirei più critica ed attenta anche ai suoi interessi specifici sia economici che morali e non prona a quella di altre potenze come USA che spesso anche nel recente passato hanno portato a disastri più o meno vicini (Afghanistan, Iraq, Libia…).
            Per quanto riguarda “vassallaggio” in Italia ed Europa ci sono centinaia di basi US https://it.insideover.com/guerra/basi-usa-europa-mappa.html. I militari US non sono soggetti a leggi dei paesi che li ospitano come ben sappiamo per Cermis.. o per altri accadimenti come caso Abu Omar…

            Non mi ha invece risposto alla sua altra affermazione che ritengo “diversamente vera”: “l’export verso la Cina di LNG liquido per sola via ferroviaria” io le indicato le mie fonti oltre al puro buonsenso, aspetto le sue per eventualmente ricredermi e chiedere scusa a lei ed eventualmente a chi ci legge se mi fossi sbagliato.

            Lei scrive anche “Russia esporta solo fonti fossili”. Sicuramente i combustibili fossili rappresentano la gran parte delle esportazioni (63%) ma c’è anche molto altro… “Russia’s main exports are: fuels and energy products (63 percent of total shipments, of which crude oil and natural gas accounted for 26 percent and 12 percent respectively); metals (10 percent); machinery and equipment (7.4 percent); chemical products (7.4 percent) and foodstuffs and agricultural products (5 percent)”. https://tradingeconomics.com/russia/exports.

            Per quanto riguarda i suoi sentimenti verso Putin considerando le sue affermazioni, i toni con cui le esprime e la frequenza con cui le reitera se non è odio viscerale non saprei come definirle. La seguo da molti anni, come le avevo già scritto, e non ricordo prima, ma fin dai suoi programmi su Radio 24 questa è la sua cifra.

  1. 20:00..Rivoluzione green e Automotive..vero che siamo fermi..vero che siamo indietro ma il continente asiatico impatta sulla CO2 per il 60%, gli USA il 15%..Europa il 7%..E per abbattere noi Europei quel 7% rischiamo di gettare alle ortiche un know how sui motori a combustione che non ha eguali al mondo..per non parlare delle supplychain sull’elettrico praticamente inesisteinti se rapportate a quelle sull’endotermico..Non saprei come chiamarlo..”suicidio volontario e non assistito”..o da emiliano-romagnolo “chiudere i marroni nella portiera”?

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