2 thoughts on “I brutti voti di questa elezione – S2E102

  1. finito di ascoltare lunedì 26, devo dire che ancora una volta Carlo Alberto si è rivelato buon osservatore prevedendo un alto astensionismo e Oscar un buon analista prevedendo un risultato dei 5 stelle superiore alle attese. Per quanto mi riguarda l’esito del voto, a caldo, mi pare la rappresentazione della tragedia di un paese. Fratelli d’Italia votata da troppi per immaginare che siano tutti convinti sovranisti, molti “la provano” come provarono i 5 stelle nel 2018 ma anche questa volta senza fare analisi o ragionamenti, senza osservare il panorama internazonale, insomma con molta ignoranza (in senso letterale) delle cose del mondo. Il sud, una delusione, votando in buona parte per chi garantisce assistenzialismo becero, ha autodichiarato la sua intenzione di essere parassita della società, suddito di chi promette soldi, senza più una spinta al riscatto sociale, al miglioramento, alla crescita. Totalmente disinteressato ad una visione di lungo periodo e disincantato dalle promesse elettorali mai realizzate, ha puntato esclusivamente sui soldi facili “che poi ci arrangiamo noi”. Bravo Conte sì ma a che prezzo per l’Italia?
    Possibile che gli italiani non capiscano la perdita di autorevolezza del paese, la marginalizzazione in europa e nei consessi internazionali? possibile che non capiscano che la spesa pubblica fuori controllo è un problema? Possibile che tutti vogliano il “natale con la neve” (per citare Vasco) senza chiedersi quanto costi e se sia possibile ottenerlo?

  2. oggi, come da previsioni, vediamo regnare imperante la follia di un italia dominata dal populismo. il bel paese ridotto ad una inconsistente ambiguità europeista con i vincitori che, sottraendosi alla razionalità, tentano di ergersi come figure super partes in grado, da un lato, di essere chiave di volta dell’ue traendone tutti i benefici possibili, e al contempo peccanto di non curanza sostenendo prima una dittatura spietata, per poi spalleggiare un autarchia elettorale, annaspando, con una parvente moderazione, nella più totale incoerenza. un governo che fonderà il suo mandato sulle basi del giustizialismo, del pressapochismo e del non stato di diritto munito di inattuabili e pregiudicanti proposte economiche; governo di quei partiti che hanno avuto la lungimiranza, vuoi per sfiducia vuoi per opposizione, di interrompere lo status quo in un momento di forti incertezze e squilibri per poi formare una coalizione idiosincratica.
    in tutto questo l’Italia si riconferma oltre che ignorante e regressiva, anche di completa ipocrisia votando in gran maggioranza il centrodestra pur sostenendo l’operato di draghi, figure dalle visione e intenzioni politiche antipodali

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