9 thoughts on “Matti e mattoni – S3E29

  1. Oscar, ma perché? Ti e vi seguo da sempre ed è per me fondamentale l’onestà intellettuale.
    Per questo non capisco il tuo insistere che i lavori incentivati dal 110 (che hai riassunto all’inizio di questo podcast, che sto ascoltando mentre scrivo) non sono adeguati ad un obiettivo di efficientamento energetico, anche confrontandoli con i lavori incentivati nel resto d’Europa.
    TUTTI i lavori che hai elencato, per come emerso dall’indagine ENEA, contribuiscono all’efficientamento energetico.
    Il cappotto termico (anche se è calce e cazzuola e tanto dispiace a Carlo Alberto) serve eccome a ridurre i consumi (per esperienza diretta…) tant’è che lo hai citato tra quelli incentivati in Francia…
    Bisogna insistere sui costi, e sugli altri incentivi (bonus facciate), non su questo…

    Con immutata stima.

  2. Ottimi come sempre i nostri 3 compari. Condivido la preoccupazione finale per gli sviluppi in Ucraina. Questa guerra non possiamo perderla o sarebbe la fine della democrazia, almeno come l’abbiamo conosciuta finora.
    Si vede che molti preferiscono pagare meno bollette ma rinunciare alla libertà. Poveri miserabili.
    Grazie mille e alla prossima 😉

  3. Approfitto di questa mia prima intrusione per complimentarmi per il podcast sempre interessante e che contribuisce ad attenuarmi il tinnitus.
    Riguardo il 100%: io, piccolo proprietario (appartamento pep + con mutuo + unico stipendio da operaio) ho, con molti patemi, assecondato la “pressioni sociale” del condominio nel procedere con questa operazione; in questo momento temo che sarebbe rovinoso se, per qualche motivo, ci fosse un dietrofront e il costo dei lavori in corso, dovesse ricadere su di noi. Vivo con ansia il ponteggio davanti alla mia finestra… L’intera operazione è stata pensata male e organizzata peggio, in puro “italian style”, spero che si terrà conto di chi, come noi “proletari”, abbia in buona fede tentato di migliorare le abitazioni di cartapesta in cui siamo stati portati a vivere.
    Riguardo alle 36 ore, 9×4: ricordo si potevano fare trenta anni fa in Francia quando ero all’università (poi credo che loro siano ritornati alle 40 ore 8×5), Mentre per i lavoratori d`ufficio questa proposta potrebbe essere accettabile, il prode Sancho Panza tentava di spiegare che aziende come le logistiche (e.g. Amazon, dove lavoro), abbiano turnazioni particolari (se necessario allego foto) di 3 turni da 8 ore (7,5 il notturno) su 5 giorni con due giorni di riposo che slittano nella settimana. Introdurre delle “giornate da 9 ore” sarebbe l’incubo di HR (anche se stanno già tentando di aumentare i turni e ora abbiamo sperimentali 5 turni in parziale sovrapposizione). Senza considerare il fatto che, alla tenera età di 55 anni, arrivo già stremato in fondo ad un turno di 8 ore, credo che si siano implicazioni sulla durata della pausa (forse passa da 30′ ad 1hr) e credo inoltre ci siano normative che limitano il numero di ore notturne, spaginando il monte ore.
    Grazie ancora per la trasmissione e a risentirci alla prossima.

  4. la cosa peggiore del Bonus 110% è che impedisce un sano sviluppo edilizio attraverso la DEMOLIZIONE degli orrendi scatoloni sovietici tipici delle periferie italiane e la costruzione di NUOVI EDIFICI BIOCLIMATICI. Bisogna ricordarsi che una scatola di 60-80 m2 dentro uno scatolone brutalista di cemento dopo l’intervento 110& sarà sempre una scatola di 60-80 m2 dentro uno scatolone brutalista. Solo rivestita da polistirolo. E questo impedirà alla gente di spendere per acquistare una NUOVA CASA e agli architetti di avere in CV nuove costruzioni. Le foto dei ponteggi 110 non valgono nelle gare UE…

  5. Ascolto sempre volentieri i vostri interventi, che se non altro, fanno sempre riflettere.
    Mentre mi trovo in accordo con lavostra tesi, che doveva essere messo ” un listino prezzi per opere e interventi” ben dettagliato, al fine di evitare impropri aumenti dei costi, non mi trovo concorde con le vostre tesi, che criticano la minori opere di efficientamento spese per sostituire i generatori di calore o raffrescamento.
    Ritengo che in una ristrutturazione al fine del miglioramento energetico di un edificio, debba partire da un suo efficientamento passivo ( ridurre dispersioni e isolare dalle condizioni climatiche esterne ). Solo successivamente si devono migliorare i sistemi di riscaldamento e raffrescamento! Se il fine è quello di consumare meno energia, prima si migliorano le sue dispersioni, e poi si sostituirà il sistema di riscaldamento, il quale sarà anche più piccolo in termini di KW generati rispetto al precedente.
    Vi è anche da tenere conto che in passato vi sono stati già incentivi al 65% in 10 anni per sostituzione caldaia con sistemi a condensazione o pompe di calore e tanti ne hanno già usufruito ( compreso io)
    La pompa di calore, è però vantaggiosa se la casa ha un riscaldamento a pavimento, altrimenti con sistemi tradizionali con caloriferi, nella maggior parte dei casi non ha molto senso o è meno conveniente.
    Pertanto l’ implementazione di una pompa di calore nel parco immobiliare Italiano, alquanto vetusto, comprta anche dei lavori edili di demolizione dei pavimenti, rifacimento impianto riscaldamento a pavimento e posa di nuovo massetto con relativo pavimento.
    Quest’ ultima opera importante, comporta che la casa venga svuotata, le persone vadano a vivere in altro posto per qualche mese. Spese che ovviamente e giustamente non sono detraibili.
    Non sono un professionista del settore, ma possessore di immobile dove abito, in classe D, per poter usufruire dell’ incentivo e fare almeno due salti di categoria energetica dovevo oltre al cappotto fare anche la sostituzione dell’ impianto di riscaldamento da termosifoni a pavimento.
    Causa anche aumenti non giustificati dei prezzi e un mercato pieno di improvvisati, perchè le aziende serie sono ora oberate, rimanderò a tempi più seri e con un mercato dove siano presenti solo professionisti e non “imparati” dell’ ultima ora

  6. Caro Oscar, da sempre e per sempre con stima però sono necessarie delle precisazioni.
    All’interno del Superbonus la sostituzione dei vecchi impianti con impianti altamente performanti (pompe di calore – ibridi) non è “bassissima”, ma sostanzialmente corrispondente al numero di unità trainate aderenti (praticamente quasi tutte) perché senza la sostituzione dei vecchi impianti diventa quasi impossibile saltare le classi necessarie per rientrare nel beneficio.
    E questo proprio a dimostrazione che, tecnicamente parlando, è così ben strutturato il 110% che solo attraverso l’esecuzione complessiva degli interventi è possibile ottenere i benefici previsti.
    Infatti è possibile accedere ai benefici Superbonus e quindi all’attivazione dei lavori trainati (sostituzione impianti, infissi, sistemi oscuranti, fotovoltaico con accumulo…) solo in presenza del lavoro trainante ( almeno il 25% dell’involucro e/o impianto condominiale) e con verifica delle performance dell’involucro attraverso legge 10, oltre che il miglioramento di almeno due classi per l’intero edificio (che ripeto, senza sostituzione del vecchio impianto con pompa di calore e un minimo di fotovoltaico sono difficili da superare).
    I dati riportati da ENEA sulla spesa sostenuta per le singole attività relative al 2021 sono perfettamente in linea con quanto su rappresentato, infatti le percentuali di spesa che hai letto sono riferite al valore percentuale di quella specifica tipologia di intervento sul contributo economico complessivo al Superbonus, ma se verifichi il numero assoluto di sostituzioni degli impianti (riportato sempre da ENEA) è di poco inferiore al numero delle unità abitative migliorate energeticamente.
    Per redigere i computi metrici estimativi abbiamo l’obbligo di utilizzo dei prezzari regionali o DEI e un duplice massimale: per categoria di lavorazione (rispetto di tabelle ministeriali anche per zona climatica) e per unità abitativa.
    Tutte le imprese che si sono organizzate in maniera adeguata per progettare e realizzare i lavori eseguono i sopralluoghi con strumenti digitali in grado di rappresentare l’edificio in ambiente tridimensionale e rendere più agevole la progettazione su piattaforme BIM.
    Quello che ne deriva è la gestione energetica dell’unità abitativa su modello tridimensionale, mettiamola così: se lo Stato fosse particolarmente lungimirante, a fronte del 110, dovrebbe obbligarci a mettere a disposizione del Catasto questi modelli con un doppio fine: catasto con edifici virtuali a misure reali e rendita sui consumi energetici.
    Le invettive contro l’Europa hanno lasciato basito anche me proprio perché l’orientamento dell’Unione sulla necessità di rendere meno energivori gli edifici residenziali è ben noto da anni, però il “delle due l’una”, è concetto valido su entrambi i fronti: come si può condividere l’orientamento dell’UE e poi criticare aprioristicamente l’unico provvedimento italiano che tecnicamente funziona?
    Come già detto possiamo discutere sulla percentuale di contributo, sulla modalità e su altri aspetti di discrezionalità ma su quello tecnico non sarebbe onesto intellettualmente, la stragrande maggioranza degli edifici hanno avuto un salto in una delle 4 classi A.
    Poi, come scritto da altri, piuttosto che cappottare edifici degli anni ’50 sarebbe meglio prevederne la demolizione con ricostruzione, ma questo è tema di rigenerazione urbana che nel nostro Paese fa sempre troppo paura.
    A sostegno del provvedimento potrei aggiungere i benefici: occupazionali e contro il lavoro nero e grigio (i dati delle Casse Edili sono clamorosi), sociali (inclusione al lavoro nel settore industriale a contratto migliore di persone senza valore aggiunto per altri settori ma fondamentali per il nostro), merito (giovani architetti e ingegneri pagati da architetti e ingegneri), potrei continuare quasi all’infinito nell’elencazione che esula dal mio ruolo di costruttore ma rientra nell’ambito del mio ruolo di presidente di ANCE Latina, ma non ritengo opportuno proseguire in questo già infinito post.
    Scusandomi per la lunghezza, ti rinnovo la stima personale

  7. Se passate per Pompei, siete miei ospiti a cena. Se poi volete dormire e non ho il b&b occupato, anche miei ospiti per dormire.

    Saluti

  8. Beh sembro arrivare tardi… per fortuna molti hanno già contestato la “logica” di Giannino sull’utilità delle opere meno tecnologiche ma sicuramente propedeutiche… senza “cappotti”, cambi infissi e coibentazione soffitti che senso ha cambiare caldaia? Per il resto su demenza della norma cosi inefficiente, che “disturba” mercato, regressiva e “generosa”, in un paese senza risorse, sono completamente d’accordo ma purtroppo anche Draghi non ha avuto la forza o il coraggio di cancellarla..

  9. Giannino lei parla dello stato delle forze armate tedesche…abbastanza pietoso… a causa delle riforme approvate da due ministri Zu Guttemberg e poi De Maizieres… Sono stati ministri per circa due anni ciascuno, quindi per poco più di 4 anni in tutto, da fine ottobre 2009 a metà dicembre 2013.. Poi è stato il tempo di Ursula von der Leyen che è stata ministro della difesa per quasi 6 anni fino a meta luglio 2019…
    Quindi la “colpa”, a suo avviso sarebbe dei due ministri che sono stati poco tempo e in un periodo quando la situazione geopolitica era relativamente tranquilla… mentre non nomina la von der Leyen che è stata per un periodo molto più lungo e proprio nel periodo che dal 2014 ha portato a questa situazione…. Mi sfugge qualche cosa… Sono chiaramente in attesa di un suo eventuale approfondimento…

    Gentile Ciffarelli… ma Europa è da oltre 100 anni che si “affida” a US anche per la difesa europea… prima con intervento decisivo nelle due guerre mondiali. Da allora non se ne sono più andati… anzi dettano direttamente o indirettamente le politiche e geostrategie anche quando non sono in teoria in linea con quelle europee…

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