6 thoughts on “Il terzo polo non fa il 68- S2E92

  1. Sono sostenitore e donatore. Vi seguo sempre con piacere. Sono quasi sempre d’accordo con voi. Ebbene: pessima puntata. Il vostro giudizio negativo del programma Calenda-Renzi appare snobbistico e inutilmente severo. Vi ricordo che si tratta di un programma scritto da 2 ex-contendenti in pochi giorni. Appare chiaro a tutti, tranne che a voi, che mira ai moderati e non liberali radicali (come me) perché lì bisogna prendere voti. Non bisogna spaventare le persone. I vostri giudizi tra l’altro sembrano dettati da invidia, risentimento, delusioni personali (leggi: Fare). Magari si riuscisse a realizzare un decimo di questo programma! Unica cosa su cui sono d’accordo con voi è che manca l’idea forte. Manca il marketing. Ma c’è ancora tempo. I programmi per ora li leggono solo le persone come noi. Gli slogan e il mktg arriveranno a settembre.

  2. Un commento per Carlo Alberto: Solo gli stupidi non cambiano mai idea e rimangono coerente a prescindere. Se le condizioni al contorno cambiano, si cambia, mantenendo la propria indentità.

  3. Buongiorno.
    Concordo con la classificazione “socialdemocratica europea” del programma del polo Azione & Italia Viva.
    La mancanza di uno scenario è ormai endemico per l’Italia, ancora legata a classificazioni del ventennio ( “… Italiani, popolo di eroi, di santi, di poeti, di artisti, di navigatori, di colonizzatori, di trasmigratori …) senza una benché minima visione di quale ruolo vuole giocare il nostro paese nei prossimi 20 anni.
    Diciamo che sarebbe stato un bel passo avanti declinare il programma secondo i 4 pillar di Renew Europe:
    1. Valori europei
    2. Investire sul Futuro Sostenibile
    3. Crescita economica e opportunità per tutti
    4. Europa più forte in un mondo che cambia
    Mi paiono anche un ottima sintesi dell’Agenda perduta.
    Trovo che il programma A&IV, per quanto potenzialmente più interessante di altri, abbia una struttura e in particolare un linguaggio vecchi.
    I temi sono raggruppati in capitoli che, in una visione non dico innovativa ma utile, dovrebbero essere integrati poiché trasversali. Digitalizzazione, infrastrutture, pari opportunità, incentivi, semplificazione devono essere alla base di qualunque programma.
    Considerando un caso che Giannino ha sperimentato recentemente, più che il 5G, ci serve una copertura nazionale decorosa che ci permetta di connetterci almeno nei centri abitati e presso aree di interesse. Per non parlare della sicurezza (standard non cyber) che un banale telefono cellulare permette se c’è campo.
    La mia recente esperienza in tour nel Lazio, a pochi chilometri dalla capitale [che tutti gli under 25 dovrebbero visitare gratis (sic!)], è stata disastrosa.
    Questo programma non fa il ’68 (sicuramente nel linguaggio) ma ci vorrebbero ore per commentare correttamente (e anche una lettura e analisi più attenta).
    Credo però valga la pena di cercare un modello diverso, da proporre ai contendenti. Insisto sulla necessità di individuare scenari non per ragioni di marketing ma di opportunità e sopravvivenza. Grazie per lo spazio.

  4. Sarebbe interessante una puntata dedicata ad Angela Merkel. Ricordo gli elogi ai tempi de “i conti della belva” e sono rimasto colpito dal cambio di opinione espresso da Carlo Alberto Carnevale Maffé e anche da Mario Seminerio nel suo podcast. Personalmente ritengo che l’Europa e la Germania hanno scommesso e hanno perso su un processo di democratizzazione della Russia sotto Putin che alla fine non è avvenuto. Anche la lode all’Italietta è piuttosto sorprendente.

  5. Salve, mi piacerebbe capire meglio cosa intende il prof. Cardinale Maffè quando dice che una inflazione più alta aiuta le aziende italiane che non brillano per produttività. Grazie

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