6 thoughts on “Ma cos’è questa crisi – S2E79”

  1. Bellissima puntata, purtroppo devo segnalare che avete in avvertita mente tagliato le conclusioni e (immagino) i saluti finali.

    Ancora grazie, vi seguo ormai da anni nel vostro peregrinare di piattaforma in piattaforma e vi considero come uno tra i pochi occhiali veramente a fuoco per aiutare nella lettura della complessità.

    Grazie
    Luca

  2. Giannino lei tra le altre cose ci fa sapere che: “La deportazione di 300.000 bambini ammessa dalla Russia fino a questo momento”. Suppongo lei si riferisca a questo articolo https://www.interfax.ru/world/846957
    Beh qui si parla di evacuazione e non di deportazione come ha affermato lei ed è riportato dalla pravda ucraina…. Ora secondo la sua visione ed interpretazione mi sembra di capire che lei sia certo del fatto che tutti i cittadini ucraini che hanno cercato di trovare un riparo dalla guerra e dalle zone di conflitto e che invece di trasferirsi in altre zone dell’Ucraina, non sotto controllo russo o in altre nazioni, si trovano in Russia siano stati costretti o “deportati”… Da dove le derivano queste conoscenze e certezze? Lì conosce personalmente o li ha interrogati tutti? Oltretutto nella sua affermazione parla solo di bambini e non cita gli altri 1,6 milioni, di non bambini, che sempre dall’Ucraina si sarebbero trasferiti in Russia…. Non è che sono i genitori o parenti di buona parte dei 307.000 bambini?
    Le do una testimonianza affidabile, obiettiva e precisa sull’autorevolezza della BBC… è di una mia carissima amica, nata in Russia (in una famiglia liberale e critica verso il regime) che si è trasferita per 15 anni a Londra, di cui ha cittadinanza e dove ha allevato e vive il figlio, prima di venire in Italia per una decina di anni e poi rientrare a Mosca… ebbene lei adorava la BBC che era la sua principale fonte di informazione, poi durante i primi problemi in Donbass ha visto alcuni reportages in cui venivano intervistati i separatisti pro-russi… con conversazioni in russo ma la traduzione trasmessa dalla BBC veniva costantemente manipolata completamente in maniera tale da rinforzare la propaganda antirussa …. E così continua a fare ancora oggi con una certa grossolanità visto che chi conosce il russo può notare chiaramente la differenza tra quanto affermato dagli intervistati e la “traduzione” spacciata al pubblico occidentale che si fida… Lei ha conosciuto numerose persone fuggite dal Donbass per poter sopravvivere alle vessazioni subite sia dal punto di vista culturale che militare portate avanti da gruppi paramilitari e dell’esercito ucraino… altri miei amici, russi, hanno ospitato decine di profughi fuggiti dai territori in conflitto dal 2014 … In diverse città Ucraine chi parla russo è spesso ostracizzato anche se non ha particolare simpatia per la Russia… quindi la grande minoranza russa, di lingua russa, perché non dovrebbe essere desiderosa di rifugiarsi in Russia liberamente e dovrebbe essere solo e sempre deportata?

    La invito a considerare che, almeno stando alle mie letture, l’Ucraina è una nazione che non ha molto a cuore le minoranze linguistiche, negli ultimi anni si sono accaniti con quella russa ma nel passato recente e meno lo avevano fatto con quelle Rumene, Ungheresi ed anche polacche… se non ha sentito le consiglierei vivamente questo bellissimo estratto di Alessandro Barbero… che in quanto a storia ed alla sua interpretazione suppongo ne sappia molto più di tantissimi altri… https://www.youtube.com/watch?v=UxjxvcMprIk

  3. Comunico a Carlo Alberto che la Russia non sta combattendo ancora direttamente contro l’Occidente ma in primis contro l’Ucraina. E purtroppo l’esercito ucraino a questo ritmo di attrito non può resistere a lungo. Si parla delle morti dei generali russi ma non si parla mai del fatto che l’Ucraina a questo ritmo avrà in pochi mesi il 60-70% degli ufficiali e delle sue migliori truppe preguerra ( quelle con l’esperienza bellica del Donbass alle spalle) fuori combattimento, e questi ultimi non si rimpiazzeranno molto facilmente. Si parla spesso dei grandi numeri riguardo alle perdite russe ma guarda caso non si fa mai riferimento a quante siano le perdite militari ucraine (forse perché ormai probabilmente sono uguali a quelle russe?? Da questo punto di vista infatti l’utilizzo sistematico dell’artiglieria certamente rallenta l’avanzata ma permette ai russi, oltre che consolidare maggiormente le posizioni, anche di subire meno morti in quanto vi è meno necessità di andare a ripulire con gli uomini casa per casa e strada per strada le città e questo finisce per garantire una ratio di perdite diversa rispetto a come è stata la prima fase della guerra). L’aviazione russa HA la superiorità aerea in quanto conduce, anche se limitate al Donbass,dalle 200 alle 400 operazioni al giorno, mentre l’aviazione ucraina praticamente non esiste più. La superiorità sui sistemi di artiglieria è di 6 a 1 in favore della Russia, e con delle quantità di munizionamento molto superiori a causa delle maggiori scorte e alle linee di rifornimento molto più corte e molto più sicure rispetto a quelle Ucraine, molto più lunghe e sempre sotto tiro dell’artiglieria pesante o dell’aviazione russa non appena si avvicinano al Donbass. La marina di Putin ha mostrato delle criticità importanti, ma deve stare comunque meglio di quella ucraina(che è ormai tutta sott’acqua per quel poco che contava) se è in grado praticamente di esercitare un blocco navale completo su tutti i porti ucraini e se ha il controllo completo del teatro di guerra nel Mar Nero, attraverso il controllo dell’Isola dei Serpenti. Le nuove artiglierie stanno arrivando col contagocce e al di là dei tempi lunghi per l’addestramento del personale specializzato ad usarle vi è il problema enorme di creare nuove e continue catene logistiche per un munizionamento NATO diverso da quello in uso corrente presso l’esercito ucraino e anche il problema del continuo approvigionamento di pezzi di ricambio (di cui ci sarà molto bisogno) in quanto l’Ucraina non ha più e non avrebbe potuto avere la capacità di creare una propria filiera di produzione. Inoltre la mancata capacità ucraina di creare una riserva strategica di questi armamenti ma di lanciarli al contrario immediatamente in campo in controffensive immediate (come dimostra il caso di Severodonetsk e Cherson, tra l’altro con scarsi risultati) dimostra il gravissimo stato di necessità che si deve vivere in prima linea. Dispiace dirlo ma tutto questo fa pensare che, seppur sbandierata anche da molti leader occidentali, il mettere in campo una grande controffensiva ucraina che andrà a liberare addirittura Crimea e Donbass sia più un gettare il cuore oltre l’ostacolo che una reale analisi di quello che accade sul campo. E purtroppo sia con il controllo del Donbass (che prima della guerra era la regione più ricca dell’Ucraina) e di quasi tutta la fascia sud dell’Ucraina e sia continuando ad esercitare una potenziale minaccia su Odessa e su Kharkiv, Putin potrebbe arrivare al tavolo delle trattative da una posizione di forza. La NATO ha sbagliato e continua a sbagliare a rinunciare a prescindere anche solo alla minaccia dell’uso della forza quando su questa minaccia (tramutatasi poi anche in triste realtà) il suo avversario sta giocando praticamente tutte le sue carte. L’aver sopravvalutato le capacità dell’esercito russo all’inizio della crisi non deve essere una giustificazione per sottovalutare la situazione militare attuale.

  4. P.s. totalmente d’accordo con Carlo Alberto sulla specifica del cap spagnolo-portoghese: attenzione al meccanismo che è solo concentrato sul gas ad alimentare le centrali a ciclo combinato. Sarà comunque un buon esperimento per capire l’eventuale efficacia.
    Grazie ancora

  5. Una richiesta: come sta andando l’inghilterra post brexit?. Non se ne parla più. Mi piacerebbe avere il vostro punto di vista suffragato da fatti come sapete fare voi.

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