LA BOCCIATURA VERA VISTA DA BRUXELLES CHE DRAGHI DA SOLO NON SANA

Scusate, tra le tantissime notizie fattuali cui politica e media italiani prestano zero attenzione, perché non si confanno a stereotipi e luoghi comuni, ogni tanto qualcuna mi fa ancora sussultare. Io per primo ho gioito del fatto che la Presidente della Commissione UE sia venuta a Cinecittà ad omaggiare con parole di assoluto calore e sostegno il PNRR di Draghi. E ho sbeffeggiato i tanti che ancora ritengono, seguendo il principe dei nostalgici Travaglio, che tutto il merito sia di Conte, perché secondo il Fatto Quotidiano il PNRR di Draghi è quello di Conte al 95%. Una penosa eclatante menzogna buona per allocchi e seguaci di Bettini (che nel Pd restano però vasta maggioranza anche sotto Enrico Letta, e molto me ne dolgo: i risultati si vedono, e gli elettori di sinistra tanto hanno capito che la posizione del Pd è caudataria rispetto ai 5S, che nei sondaggi rispondono che è Conte a dover guidare il governo di sinistra in caso di vittoria dopo le prossime elezioni, mica il segretario del Pd… contenti loro).

Detto tutto questo però, non mi sarei aspettato il pigro silenzio con cui è stato da tutti eluso il documento di valutazione che la Commissione UE ha riservato al pur tanto elogiato PNRR italiano. E poiché nel frattempo si è anche sviluppata una acre campagna contro libberali e libberisti incentrata sulla nomina di Carlo Stagnaro e Riccardo Puglisi in un comitato consultivo (zero potere, per intenderci) che coadiuva Marco Leonardi a palazzo Chigi, non vi tedio con tutti i particolari delle note interne girate a Bruxelles, comunque – sappiatelo – gravide di scetticismo sul fatto che un governo tecnico biennale sia pur affidato a Draghi possa davvero realizzare “la più grande svolta italiana in 100 anni” attraverso la reale messa a terra nel quinquennio delle 58 riforme, 190 misure e 132 linee d’investimento pubblico previste nel PNRR.

Voglio fermarmi su un punto solo. Richiamato da Andrea Garnero che lavora all’OCSE, e rilanciato dal nostro Ronzinante, Carlo Alberto Carnevale Maffé. Un punto che in pochi numeretti dice tutto, della situazione italiana. Il punto è questo: con 182 miliardi di investimenti pubblici mobilitati nel PNRR (abbiamo preso integralmente la quota di prestiti a disposizione da restituire, rispetto a molti altri paesi UE) l’Italia prevede di generare 240 mila occupati aggiuntivi. A confronto, la Spagna ne crea 250 mila, ma con soli 69 miliardi di investimenti pubblici. L’Italia prevede di generare per ogni milione di euro di investimenti pubblici solo 1,3 occupati. Il Portogallo 2,9. La Spagna 3,6. La Germania 4,9.

E voi pensate davvero che di fronte a questi numeretti disastrosi, che fotografano e certificano impietosamente la pessima qualità comparata degli investimenti pubblici nel nostro Paese, il problema siano i quattro gatti liberali che da sempre criticano le storture pubbliche che portano a questo risultato? O non sono invece – oltre ai politici – le centinaia di economisti ed intellettuali tetragoni difensori della finta Italia solidale che in realtà si traduce in più spesa inefficiente, in un welfare che dimentica i soggetti davvero deboli come giovani e donne, in un sistema di ammortizzatori sociali che esclude vasta parte del terziario privato e dei titoli di contratti a tempo e di somministrazione, ma che viene invece difeso a oltranza come fosse frontiera di civiltà sol perché i sindacati nei settori non garantiti non ci sono?

La pessima qualità degli investimenti pubblici italiani che si legge in quei numeri comparati dipende da come è oggi la PA, dipende dalla superfetazione di vincoli e regole, dipende dai mille poteri di veto, dipende dalla zoppìa permanente del rapporto patologico di competenze Centro-Regioni disegnato dal Titolo V° regalatoci da D’Alema (quando inseguiva e scimmiottava a modo suo il federalismo della Lega), dipende da una giustizia folle, da un fisco pesante e squilibrato, e da una costante sedimentazione di strumenti normativi adottati in assenza di un collegamento organico ai precedenti, senza valutazione ex ante degli effetti prevedibili e senza supervisione nel tempo successivo dei loro effetti reali.

In larga misura, molto di questo il PNRR si propone di cambiarlo. Vedremo, perché io dei partiti attuali non ho alcuna fiducia. Né credo che i vertici della PA – il vero potere che resta mentre i politici cambiano – siano pronti a disarmare in nome di procedure automatiche, universali e non discrezionali. E i 150 firmatari dell’appello contro i 2 gatti liberisti in un comitato a zero poteri mi hanno confermato la profonda sfiducia verso così tanti titolati accademici e intellettuali italiani che continuano a credere di combattere una guerra civile che viene prima del merito e dei contenuti, una guerra civile dove i liberali avrebbero sostituito come nemici i vecchi fascisti. Perché loro sono davvero convinti che l’Italia sia tracollata da 25 anni per colpa di politiche neoliberiste: che qui da noi non si sono mai viste neanche col binocolo…

Perché a quei numeretti nessuno ha ritenuto di dover dare attenzione? Semplice, e amaro. Perché da una parte dicono che neanche Draghi può fare i miracoli. E poi, soprattutto, perché scarnificano le colpe immani che l’attuale destra e l’attuale sinistra portano sulle loro spalle, per aver fatto carne di porco dell’Italia da decenni. L’informazione non è poi tanto meno colpevole della politica. È un pezzo molto serio del gap italiano.

Oscar Giannino

5 thoughts on “LA BOCCIATURA VERA VISTA DA BRUXELLES CHE DRAGHI DA SOLO NON SANA”

  1. Ma perché, carissimo Oscar, hai sempre così dannatamente ragione?? Perché continui pervicacemente a deprimermi mostrando, senza remore, con totale onestà intellettuale, la desolante situazione politico-economica italiana.
    Non potresti qualche vol mentire e tirarmi un po’ su.
    Scherzo ovviamente ma continuo a seguire la tua possente voce di verità. Con grande ammirazione.

  2. Che dire? Analisi puntuta, fattuale e dannatamente reale. Poco da fare … i LIBBBerali, qua in Italia non si sono mai visti.

  3. Ottimo, a proposito del giornale di travaglio, vorrei chiedere se qualcuno ha già commentato l articolo di 2 settimane fa dal titolo “Profitti 260 miliardi, 0 tasse” quando il fatturato totale di Microsoft non è arrivato a 150…..rilanciando un articolo del guardian usando Google traduttore.
    Se mi sono avvicinaTo a queste tematiche e anche merito tuo oscar.
    Buon lavoro e in bocca al lupo per tutto!

  4. Tutto assolutamente vero Oscar. Ma se la maggioranza non lo vede è per la grande ignoranza che avvolge questo paese ed i suoi cittadini, che vivono in una bolla fuori dal tempo e dallo spazio.
    È un paese ingessato, vecchio, che tira a campare ed è già tanto se pensa a cosa può accadere il giorno dopo, figuriamoci fra 2 anni. Gli italiani ormai vivono così da decenni e sembra andargli bene, tanto basta trovare lo sgamottino per campare decentemente e avanti così

  5. Gentile Oscar,
    Con grande ingenuità chiedo come mai non esista un sindacato per le p.iva? È strutturalmente impossibile da creare o è solo questione di scelte? Inoltre, se esistesse il quadro delle tutele deilavoratori sarebbe diverso?

Rispondi a Riccardo Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *